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"Chi è fedele nel poco è fedele anche nel molto"

18 Agosto 2015

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di DON GIOVANNI TANGORRA
assistente nazionale del Meic

L’aver incontrato don Elio solo una volta, in una giornata indimenticabile a Perugia, dove mi ha mostrato i suoi diversi luoghi, carichi di una storia personale,  non mi ha impedito di ammirare una persona che certamente resterà indimenticabile per la Chiesa di Perugia e il gruppo locale del Meic, del quale è stato instancabile costruttore. L’età sembrava non aver turbato la tempra di un uomo, di un prete, che mi è subito apparso gioviale, vivo, ancora pieno di progetti. E le stesse sensazioni ho provato quando, grazie al prof. Cirotto, ho potuto sentirlo l’ultima volta per telefono, poche settimane fa. Immaginavo volesse parlarmi della sua malattia, che lo stava già devastando, e invece percepii ancora una volta la vitalità, la voglia di informarsi, di incoraggiare, di essere “voce” degli altri più che di se stesso. Dire che sono rimasto edificato è poco. Ho pensato alle parole evangeliche: «Chi è fedele nel poco è fedele anche nel molto». Don Elio appartiene certamente alla schiera dei piccoli che concepiscono grandi sogni e che sanno come costruirli. Il ricordo è un atto di ringraziamento. Il modo in cui ha interpretato il suo ruolo di assistente lo pone inoltre ad esempio, perché tutti noi abbiamo bisogno di testimoni. Sento quindi il bisogno di assicurare preghiere, e di rivolgere sincere condoglianze a tutti coloro che l’hanno conosciuto, i parenti, gli amici, i membri locali del Meic, molti dei quali sono cresciuti insieme a lui, trovando un sicuro punto di riferimento. La consolazione della speranza è di vederlo di fronte alle porte spalancate del Regno, abbracciato all’unico grande Maestro, con il suo immancabile sorriso.