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Se non ci fosse il Sud

14 Agosto 2015

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La pubblicazione dell’ultimo rapporto Svimez sull’economia del Mezzogiorno ha aperto un dibattito molto acceso sulle condizioni del Sud e sulle politiche - e sulle mancate politiche - di sviluppo per il Meridione. Sono intervenute le voci più autorevoli del panorama culturale ed economico del Paese, fino a coinvolgere le forze politiche di maggioranza e opposizione e i membri del Governo.

Anche il MEIC vuole partecipare alla discussione pubblica: iniziamo pubblicando questo contributo di Salvatore Lezzi.

Il nostro, scrive Lezzi, è “un Paese sempre più diviso e disuguale. Un Paese dove la “crisi” ha inciso profondamente su una condizione economica già enormemente deficitaria e dove le ricette nazionali ed europee per il suo superamento non hanno inciso in alcun modo ed anzi, nella loro impostazione “rigorista”, hanno ulteriormente danneggiato il Mezzogiorno. Un Paese dove un’area geografica, il Centro-Nord, sta “tenendo”, mentre assistiamo al contestuale impoverimento di un’altra parte considerevole del suo territorio e forse le due dinamiche non sono poi così indipendenti l’una dall’altra se ci ricordiamo che negli ultimi anni abbiamo inseguito una “questione Nord” abbandonando qualsiasi politica sul Mezzogiorno, (penso a quanto sia attuale quella frase che, sul finire degli anni ’70, mi sembrava così strana e poco comprensibile e che diceva più o meno così. Se non ci fosse il Sud, non ci sarebbe il Nord”.

In allegato il testo completo dell’articolo in pdf.