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SETTIMANA TEOLOGICA 2015 Conclusi i lavori. Elia: "Discernimento fondamento della ricerca del nuovo umanesimo"

28 Agosto 2015

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Un bilancio positivo, quello tracciato dal presidente nazionale del Meic Beppe Elia a conclusione dei lavori della Settimana teologica di Camaldoli, terminata questa mattina. "Le relazioni e il dibattito hanno ribadito la necessità di mettere al centro oggi il valore del discernimento", ha spiegato Elia, sostenendo che "l'obiettivo che la Chiesa si dà di ricercare un nuovo umanesimo non può prescindere dalla necessità di un attenta comprensione dei fenomeni sociali, culturali e religiosi di questo tempo. Per questo oggi più che mai il confronto e l'impegno culturale sono una condizione vitale per tutta la comunità ecclesialità". 

Secondo il presidente "abbiamo bisogno che la Chiesa si doti di strumenti di conoscenza utili al discernimento comunitario in modo che questo diventi una modalità ordinaria della vita ecclesiale. Il contributo del Meic al Convegno ecclesiale di Firenze andrà in questa direzione".

Anche per l'assistente nazionale del Meic, don Giovanni Tangorra, serve "una sinodalità diffusa, nella quale alla verità ci si avvicina tutti insieme, governando anche i conflitti e le diversità": ildiscernimento nella Chiesa, ha sottolineato il sacerdote, "non è una prerogativa esclusiva di alcuni, ma un dovere di tutto il popolo di Dio: lo dice il Concilio".

Ma di discernimento si è parlato anche a proposito della vita sociale e politica: "Dovrebbe essere uno strumento imprescindibile per comprendere la realtà e operare una scelta verso il bene comune", ha sottolineato Vito D'Ambrosio, magistrato, vicepresidente del Meic, già presidente della Regione Marche, ultimo dei relatori impegnati nella Settimana.

"Il nostro impegno di cristiani nella società deve andare nella direzione di diffondere lo stile del discernimento e di un dialogo aperto a tutti", ha continuato D'Ambrosio: "La realtà in cui viviamo è così fluida, così complessa e soprattutto così iniqua che per essere cambiata c'è bisogno davvero dell'impegno di tutti gli 'uomini di buona volontà', o meglio, di tutti gli 'uomini che Dio ama'. E ora a guidarci su questa strada oggi c'è l'insegnamento imprevisto ed entusiasmante di papa Francesco".