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FOLIGNO Aldo Moro, attento ai "segni dei tempi"

19 Febbraio 2014

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a cura del GRUPPO MEIC DI FOLIGNO

Si è svolto nel dicembre scorso presso il Seminario Vescovile di Foligno un incontro promosso dal gruppo MEIC su "Aldo Moro: in aderenza alla realtà e per dominare con intelligenza gli avvenimenti". Ha introdotto il Presidente Bernard Fioretti che ha sottolineato come Moro, provenendo dalla Fuci e dal Movimento Laureati Cattolici e soprattutto dall'incontro con Paolo VI, incarnava un nuovo modo di fare politica come laico, attento a quei "segni dei tempi" centrali nella visione profetica del Concilio Vaticano II.

Nel suo intervento il relatore Massimiliano Ciliberti ha illustrato come Moro credesse nell'idea dello Stato come processo, cioè come qualcosa completamente in fieri, un organismo sensibile ai mutamenti che, eccezion fatta per il principio del governo rappresentativo, non fosse un dato fissato in eterno. Il problema cruciale nella sua visione è quello di riuscire a coinvolgere nel sistema parlamentare coloro che ne erano rimasti fuori e proprio per questo Moro fu l'artefice dell'esperienza dei governi di centro sinistra. Egli appare infatti fin dall'inizio favorevole ad un "partito di mediazione" impegnato a favorire la circolazione delle idee che non deve essere uno strumento "religioso", ma uno strumento "politico" di progresso e di liberazione dell'uomo attraverso il metodo della libertà e della democrazia. In piena crisi della società italiana, nel periodo che va dal 1968 al 1976, egli ne vede l'uscita solo attraverso l'approccio con il PCI che doveva avvenire favorendo al suo interno la rottura con l'esperienza sovietica, in modo tale da acquisire completamente i comunisti italiani alla democrazia.

Il 9 maggio del 1978 però, giorno del ritrovamento del cadavere di Aldo Moro, il processo da lui avviato subisce un brusco arretramento. Senza Moro nella DC torna alla ribalta il vecchio gruppo dirigente e il rapporto con il PCI si chiude definitivamente. Così si aprirà un nuovo periodo nella storia della democrazia italiana.