di ROMOLO PIETROBELLI

Mercoledì 9 novembre Anna Civran si è spenta serenamente dopo una malattia lunga e faticosa.

Assistita dalla sorella Ines, aveva dovuto troncare da tempo qualsiasi rapporto con l'esterno e con gli amici soffrendo per l'impossibilità di comunicare con chiunque.

Siamo certi che il lungo silenzio l'ha preparata ulteriormente all'incontro con Dio, suo unico interlocutore.

Molti di noi soprattutto all'interno della FUCI e del Movimento Laureati siamo debitori a questa donna di grande talento e di forte temperamento che ha messo a disposizione senza presunzione ma con tenacia senza limiti tutta se stessa a servizio degli ideali che sono stati a fondamento due Movimenti.

Senza riserve, con ricchezza di contributi, infaticabilmente per l'intera l'esistenza, con estremo rigore, contro ogni improvvisazione, che le era vietata dalla profonda cultura soprattutto in sede filosofica, storica e teologica.

Cultura e fede congiunte, ad un livello elevato, hanno per tutta la sua esistenza realizzato una testimonianza inconfondibile e rara, nell'interno e all'esterno, di cui il Movimento e prima la FUCI le sono debitori.

Ha promosso iniziative in campo teologico e storico, ha sperimentato, con capacità creativa, viaggi all'estero in raffronto con culture diverse, per tenere aperto il Movimento, ha combattuto per impedire infiltrazioni superficiali nella vita del Movimento che ledessero la sua identità, è stata presente da protagonista nei momenti in cui la vita dei due Movimenti era messa in discussione.

Sarà opportuno rievocare la ricchezza del suo contributo.