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SCIENZA E FEDE

Giuseppe Moscati

MOSCATI TRA SCIENZA E FEDE

Agli inizi del secolo scorso, nelle Università Italiane attecchirono due "scuole di pensiero" di tipo politico-massonico, certamente non vicine al concetto etico-religioso. La prima, si diffuse soprattutto nelle facoltà di filosofia, prendendo spunto dalla "Dottrina della Scienza" di Fitche e sul pensiero razionalista di Hegel. La seconda, ebbe il suo centro di interesse nelle facoltà di medicina, fondata sul concetto neopositivista di materia. Si rifiutava, in questi ambienti ogni riferimento alla realtà metafisica o trascendentale. Tutto ciò trovava terreno fertile nella mentalità dei giovani studenti universitari. Si respirava quindi il pensiero ateo e agnostico.

E' proprio in quel contesto che si trovò a studiare il giovane medico Giuseppe Moscati, nato a Benevento il 25 luglio del 1880 e morto a Napoli il 12 aprile 1927.

Moscati ebbe però la forza di respingere tali estremismi, dedicandosi in maniera forte a quella professione che lui definì come "sublime missione", essere a servizio di tutti. In contrapposizione ai cosiddetti pensatori agnostici offrì non solo la fede, ma la carità, anzi proprio con questa, vissuta intensamente fino allo stremo delle sue forze, egli ribaltava completamente il pensiero dominante dell'epoca ".....non la scienza ma la carità ha trasformato il mondo...." e con la certezza che gli uomini potranno essere "imperituri .... se si dedicheranno al bene" per essere ricordati in eterno in questa vita e continuare a vivere nell'al di la. Già dalle prime luci dell'alba, prima di iniziare la sua attività di medico e di scienziato, Moscati sostava davanti al Cristo vivente nell'Eucaristia affidando le sue opere alla Santissima Vergine di cui era molto devoto.

Moscati considerava la scienza e la fede non divergenti tra loro, ma addirittura unite in un rapporto di inclusione di scienza nella fede. Infatti egli affermava che ".... Le leggi dell'alta Sapienza che tutto muove;..... governano non solo i colossali cosmi, ma la delicatissima trama del più microscopico elemento".

E proprio in risposta al pensiero razionalista che Moscati affermava ancor di più la sua piena convinzione che scienza e fede sono unite "Ahimè la nostra scienza, se fosse tutta fredda e destinata solo a mantenere i minimi piaceri del corpo, a che cosa servirebbe? Sarebbe un'ancella del materialismo e dell'egoismo".

La continua conoscenza nella ricerca scientifica, viene sottoposta a continue critiche rispetto al sapere appreso che può essere messo continuamente in discussione, l'importante è avere come riferimento assoluto sempre Dio, infatti egli affermava che "Una sola scienza è incrollabile e incrollata, quella rivelata da Dio, la scienza dell'al di la". Nella figura del medico si rileva una posizione di privilegio, quella di potersi occupare sia dei corpi che delle anime "... non solo del corpo vi dovete occupare, ma delle anime gementi ..." ovvero una posizione in cui si percepisce in un corpo sofferente l'immanente (scienza) e il trascendente (fede).

Il rapporto di inclusione tra scienza e fede è dimostrato anche dal limite umano davanti alle "...leggi eterne della vita" per cui la necessità "... del rifugio in Dio".

Il messaggio di Moscati può essere sintetizzato dicendo che se gli uomini di scienza e di fede tenderanno a Colui che trascende la materia allora la loro "attività sarà ispirata al bene".


Luigi Russo