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Lazzati Venerabile: Scola lo ricorda in Cattolica

19 Novembre 2013

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di SABRINA FIENI

Mercoledì 6 novembre scorso si è aperto ufficialmente l’Anno Accademico 2013-2014 dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. La celebrazione eucaristica, che ha preceduto il tradizionale discorso inaugurale del Magnifico Rettore, professor Franco Anelli e il saluto del cardinale Angelo Scola, Arcivescovo di Milano e Presidente dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, si è svolta presso la Basilica di Sant’Ambrogio.

Prima della benedizione, il cardinale Scola ha ricordato la recente promulgazione del Decreto delle virtù eroiche del Servo di Dio Giuseppe Lazzati, dapprima studente, poi docente e, infine, Magnifico Rettore dell’Ateneo cattolico dal 1968 al 1983. Il Decreto è stato letto dal Postulatore della causa di beatificazione, Piergiorgio Confalonieri, succeduto al compianto Armando Oberti, scomparso il 21 giugno 2012.

Il Santo Padre Francesco, venerdì 5 luglio 2013, autorizzò la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il Decreto super virtutibus che riconosce in Giuseppe Lazzati un uomo capace di vivere in modo “eroico” le virtù cristiane. Un giorno, dunque, molto importante, di grande gioia e commozione per la Chiesa tutta, ma anche per il Meic e per tutti coloro che continuano a tenere viva la memoria, il pensiero e gli insegnamenti del Professore, al quale ora spetta il titolo di “Venerabile”, primo passo verso la beatificazione. Un giorno che, però, «non ha avuto l’eco che meritava», come giustamente ha sottolineato Franco Monaco nel suo articolo: Giuseppe Lazzati, venerabile di cui far memoria, apparso sulla rivista «Jesus» del mese di settembre, nella rubrica “Scriviamoci”.

La fase diocesana del processo di Canonizzazione si aprì nel 1991, a cinque anni dalla morte, e si chiuse nel 1996: il cardinale Carlo Maria Martini era allora Arcivescovo di Milano, legato a Lazzati da una profonda amicizia.

L’importanza di Lazzati nella vita sociale e politica dell’Italia e nella vita e nella storia della Chiesa, soprattutto della Chiesa italiana e ambrosiana è nota. Altrettanto nota è la consapevolezza che egli aveva su uno dei problemi centrali della vita ecclesiale contemporanea: la necessità di dare ai giovani, innanzitutto, una robusta formazione cristiana. Una necessità ancora oggi impellente. Il punto nodale per Lazzati, come ricordava sempre Oberti, era  quello di «vedere all’opera in Italia un laicato adulto, maturo e responsabile nella Chiesa e nel mondo». Nota, infine, è anche la sua visione alta della politica che amava definire con una unica espressione: “costruire la città dell’uomo a misura d’uomo”.

Ai movimenti intellettuali dell’Azione Cattolica, Fuci, ma in modo particolare al Movimento Laureati, divenuto nel 1980 Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale, Lazzati offrì una lunga diaconia ecclesiale. Suggestiva la riflessione di Marco Ivaldo nel suo contributo su: Lazzati, il Movimento Laureati e il Meic, all’interno del Dossier Lazzati 15, pubblicato dall’AVE nel 1998: «Il cammino verso il Meic e poi il cammino stesso del Meic hanno avuto in Lazzati prima un amico partecipe e un interlocutore illuminato, poi nell’ultima operosa stagione della sua vita un ispiratore e, come anni prima, un dirigente direttamente impegnato nello sviluppo del Movimento». Quella di Lazzati fu, dunque, una partecipazione attiva e intensa: molti gli scritti pubblicati sulla rivista «Coscienza» e numerosi gli interventi per soci e gruppi; dal 1956 al 1958 divenne Presidente cittadino del Movimento Laureati e, dal 1958 al 1961, Presidente diocesano dello stesso; nel 1983 venne eletto nel Consiglio Nazionale del Meic, ma non riuscì a completare il mandato perché il 18 maggio 1986, all’alba di Pentecoste, tornò alla Casa del Padre. Un mandato che, idealmente, fu portato a termine dal Meic come precisa Ivaldo nello studio di cui sopra: «La terza Assemblea nazionale, il 27 febbraio 1987, aveva come tema: Per una nuova maturità del laicato. La ripresa del titolo di un celebre libro lazzatiano non era soltanto un omaggio a un socio illustre e un maestro stimato. Era il riconoscimento della giustezza e della fecondità di una visione e di una metodologia culturali per concepire e sviluppare in modo concreto ed efficace la missione di un movimento di cristiani laici nel mondo attuale». 

Come ha osservato il cardinale Scola nella Messa di mercoledì 6 novembre «manca solo un miracolo, ottenuto per sua intercessione, perché Giuseppe Lazzati possa essere dichiarato Beato per la Chiesa». 

Il  Meic confida nel pieno riconoscimento della santità del professor Lazzati per il suo amore incondizionato a Dio, alla Chiesa e all’uomo.