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Una storia per una cultura amica del Vangelo
Grande successo del Convegno di Cagliari

06 Ottobre 2013

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Oltre cento partecipanti, relazioni ricche ed approfondite ed una parola seria di impegno per il futuro: è estremamente positivo il bilancio del Convegno MEIC "Un'originale intuizione, un azzardo del pensiero: Montini e Righetti e la nascita del Movimento Laureati di Azione Cattolica" celebrato a Cagliari sabato scorso 5 ottobre.

L'incontro ha registrato la partecipazione di tutti i gruppi della Sardegna e dei rappresentanti di molti gruppi MEIC provenienti dalle varie regioni d'Italia ed è stato organizzato dal gruppo MEIC di Cagliari e dagli organi nazionali per celebrare gli 80 anni dalla fondazione del Movimento laureati di Azione Cattolica avvenuta proprio a Cagliari, il 5 settembre 1932. La giornata è stata resa possibile dall'impegno del gruppo di Cagliari e degli altri gruppi sardi, dal prezioso supporto del Banco di Sardegna dalla sensibilità delle autorità accademiche, cittadine e regionali, dal cordiale incoraggiamento dell'Arcivescovo di Cagliari.

Proprio l'Ordinario del luogo, mons. Arrigo Miglio ha salutato i partecipanti riuniti nella sessione mattutina nella suntuosa Aula Magna del Rettorato dell'Università, con parole che hanno richiamato il grande spirito di impegno suscitato da papa Francesco a fare della cultura un luogo ed una occasione di speranza. In particolare, richiamando la lunga e feconda stagione di impegno dei Laureati cattolici dentro la Chiesa mons. Miglio ha spronato il MEIC a proseguire nel suo impegno a servizio di una cultura amica del Vangelo. È quindi seguito un gesto molto suggestivo: come i fucini riuniti in quelle aule di 80 anni fa, i partecipanti si sono raccolti in preghiera davanti ad una lapide che ricorda i caduti delle guerre, deponendo un omaggio floreale. Tanti ed affettuosi i saluti dei presenti (tra gli altri il vicesindaco di Cagliari Paola Piras, il prorettore agli studi Giovanni Melis, l'arcivescovo di Oristano e grande amico del MEIC mons. Ignazio Sanna); particolarmente caloroso il discorso di Renato Balduzzi, che si è fatto interprete della vicinanza all'iniziativa della presidente della Camera Laura Boldrini: "Il Movimento Laureati - son state le sue parole - ha sempre avuto un ancoraggio sicuro alla concretezza dei tempi, non sbagliando il giudizio su questo o quel fenomeno storico. Lo fece con il fascismo, lo ha fatto più recentemente a proposito della necessità di difendere e valorizzare i principi e l'impianto della Costituzione, contro i tentativi di stravolgere la distinzione e articolazione dei poteri, in particolare andando a mettere in dubbio la necessaria separazione tra politica e giurisdizione. La ragione profonda di questa freschezza di giudizio sta nella capacità che gli intellettuali cattolici in questi 80 anni hanno avuto di inculturazione della fede, di stare accanto ai più deboli e ai più smarriti". Sono quindi seguite le due ampie relazioni di Luca Lecis, che ha proposto un'ampia indagine della documentazione storica disponibile sul momento di formazione del Movimento Laureati e specialmente della importante rete personale di amicizie di quei giovani fucini, seguito da una articolata e ricca riflessione del prof. Carlo Felice Casula sulla figura di Giovanni Battista Montini nella Chiesa e nella cultura italiana del Novecento, con interessanti considerazioni sulla sua influenza sui laici protagonisti della vita politica e civile. A prendere la parola è stato quindi il giovane rappresentante della Fuci di oggi, Andrea Michieli, seguito da due testimoni della grande storia del MEIC di Cagliari. Nel pomeriggio i lavori sono proseguiti presso la sede della CISL di Cagliari con una relazione di Marta Margotti sulla figura di Igino Righetti e sul suo progetto di rinnovamento cristiano del mondo della cultura e delle professioni a partire negli anni Trenta. Una parte significativa del suo intervento è stata dedicata alla memoria e alla prosecuzione di un simile progetto nel corso della lunga storia degli intellettuali cattolici italiani. Alla conclusione dei lavori mons. Arrigo Miglio ha presieduto l'Eucaristia nel Santuario di Nostra Signora di Bonaria.

Di seguito ampi stralci del discorso di benvenuto del presidente nazionale MEIC Carlo Cirotto:

Cagliari, 5 settembre 1932: presso l'aula magna dell'Ateneo e presso il Santuario della Madonna di Bonaria si celebrò il congresso nazionale della FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana). La scelta del capoluogo sardo, in luogo della tradizionale sede romana, fu probabilmente dovuta alla lungimiranza del presidente nazionale Igino Righetti e del giovane assistente don Giovanni Battista Montini - futuro papa Paolo VI - che giudicarono opportuno svolgere i lavori in un ambiente defilato, lontano dalle sensibilità centralistiche e curiali della capitale. L'associazionismo cattolico, infatti, non aveva vita facile in quegli anni. La stessa FUCI era stata costretta, per sopravvivere, a cambiar nome in ‘Associazioni Universitarie di Azione Cattolica', ponendosi così sotto l'ombrello protettore della più grande associazione laicale della Chiesa italiana. All'interno della FUCI emergeva già da qualche tempo l'esigenza che venisse trovata una forma associativa nuova nella quale i giovani che avevano lasciato la FUCI perché laureati, avessero potuto proseguire nel loro impegno formativo. Più volte si era cercato di affrontare l'argomento, ma difficoltà di vario genere avevano sempre impedito che i progetti si traducessero in realtà. Forse era necessario un ambiente tranquillo ed accogliente come quello di Cagliari perché questo problema venisse affrontato in via definitiva e si giungesse a proposte operative. Questo accadde durante quel memorabile congresso del '32, il 5 settembre, durante una riunione serale alla quale parteciparono tutti i laureati presenti al congresso e l'Arcivescovo della città Mons. Ernesto Maria Piovella. Nel verbale redatto da Giovanni Battista Scaglia si legge che Righetti, dopo aver ricordato brevemente i tentativi compiuti fino ad allora, «delineò, in termini di estrema concretezza, le ragioni e i caratteri del nuovo Movimento tra l'unanime consenso dei presenti, che, a conclusione della concorde e unanime discussione, approvarono un ordine del giorno con il quale si dava mandato al presidente di presentare al Santo Padre il voto inteso alla costituzione di una organizzazione rivolta a prestare ai laureati un'assistenza spirituale ed intellettuale» adeguata alle loro specifiche esigenze. Tra le numerose e significative firme opposte in calce al documento figurano quelle di ben trentotto sardi, allora poco più che ventenni. Degli 80 laureati presenti a quell'evento, uno vive ancora a Vercelli. È Lino Cossetti, qui come era allora sulla nave di ritorno da Cagliari, e qui come è ora. Gli amici del Meic di Vercelli (don Cesare in testa) hanno da poco festeggiato i suoi 102 anni. Vi chiedo un applauso.  In quella sera del settembre 1932 nasceva il Movimento Laureati di Azione Cattolica. L'approvazione ufficiale della Santa Sede giunse qualche mese più tardi, nel 1933. L'esigenza di rinnovamento nella vita della Chiesa, espressa dal Concilio Vaticano II, ha trovato eco nel Movimento che, pur mantenendosi fedele all'ispirazione ideale degli inizi, ha innovato metodi e strutture, adeguandoli alle esigenze dei tempi nuovi ed ha inteso esprimere questo nuovo momento del suo impegno cambiando il proprio nome in Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale (MEIC). Passando gli anni, l'evento fondativo fu celebrato a cadenze decennali con sempre maggior rilievo, dapprima nel corso di congressi e assemblee nazionali, successivamente, dopo il 50°, quando già il Movimento Laureati aveva cambiate nome in MEIC, con manifestazioni ad hoc sia a Roma che qui a Cagliari. Tutte queste celebrazioni hanno sempre avuto una triplice finalità: ricordare l'evento fondativo del 1932, esaminare la fedeltà del Movimento ai motivi ideali iniziali, programmare, alla luce di queste analisi, l'attività futura. Anche la celebrazione di oggi, dopo che avremo ricordato i fatti e gli ideali passati,  si concluderà con uno sguardo al futuro. Ce ne occuperemo nella sessione conclusiva tenendo presente sia la situazione antropologica e sociologica attuale, sia l'insegnamento inequivocabile di papa Francesco.

  • Il saluto di Peppino Leone
  • L'omaggio floreale in ricordo del 1932
  • I lavori della mattina
  • I lavori del pomeriggio