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Contro i Rom atteggiamento discriminatorio e violento

20 Settembre 2010

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Il Meic denuncia la pericolosa portata culturale ed etica dei provvedimenti di espulsione collettiva dei Rom varati in Francia e sostenuti dal governo italiano in sede europea. Il movimento interviene con una nota della Presidenza nazionale che punta il dito contro la tentazione di marchiare un intero gruppo sociale come una presunta minaccia alla sicurezza pubblica: una scelta ritenuta violenta, discriminatoria, giuridicamente ripugnante e ostile al Vangelo. Ecco il testo integrale della nota del Meic:


L’espulsione forzata dei Rom, deliberata nelle scorse settimane dal Presidente e dal Governo francese, è stata al centro del vertice europeo tenutosi a Bruxelles la scorsa settimana. La vicepresidente della Commissione dell’Ue, la lussemburghese Viviane Reding, ha duramente contestato le misure adottate dalla Francia (con l’esplicito sostegno del Presidente del Consiglio italiano) nei confronti dei Rom, in quanto contraria alla direttiva europea del 2004 sulla libera circolazione dei cittadini comunitari all’interno dell’Unione che prevede che ogni misura di espulsione debba essere individuale, specificamente fondata e motivata sulla pericolosità delle singole persone espulse.
Al di là dei pur rilevanti profili giuridici della controversia, il Meic intende sottolineare la portata culturale ed etica di tale vicenda: occorre con forza respingere ogni tentazione (forte, specialmente in periodi di crisi economico-sociale) di identificare in un’appartenenza collettiva una minaccia (anche solo potenziale) per la sicurezza pubblica: l’ascrizione di una (seppur potenziale…) pericolosità sociale ad entità collettive, essendo incompatibile con la dignità che deve riconoscersi a ciascun essere umano, è in sé espressione di un atteggiamento discriminatorio ed ultimamente violento che ripugna alla nostra civiltà giudica e non può che risultare foriero di un grave (e pericoloso!) scadimento della qualità della convivenza civile. Per un verso, si offusca il carattere personale che non può non connotare la responsabilità penale; per altro verso, si misconosce il senso e la portata del riconoscimento di una fraternità autenticamente universale, che rappresenta l’insostituibile pilastro di ogni civiltà che tragga linfa vitale da radici fecondate dal messaggio evangelico.


La Presidenza nazionale del Meic