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Tre volte grazie, Professore

18 Maggio 2017

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di ANDREA MICHIELI

Ricorre oggi il trentunesimo anniversario della scomparsa di Giuseppe Lazzati (1909-1986).

Egli fu giornalista «in prestito», politico «suo malgrado», «professorino», in seguito Rettore, dell'Università Cattolica. Tra il 1956 e il 1961 fu eletto Presidente diocesano e cittadino del Movimento Laureati; nel 1983 venne eletto nel Consiglio Nazionale del Meic nel quale prestò servizio fino a che la malattia lo permise. Al di là di ogni titolo, fu un cristiano che seppe dare testimonianza del Vangelo nella Chiesa, nella cultura e nella "città dell'uomo".

Nel ricordarlo oggi, tra i tanti, ho pensato a tre motivi di ringraziamento.

Giuseppe Lazzati ha aperto la strada, innanzitutto, alla possibilità di un laicato italiano più consapevole e maturo della propria vocazione e missione. Ha sempre ribadito con forza che la missione dei cristiani laici è quella profetica, cioè la «nota di unità tra ordine soprannaturale e ordine naturale». Anticipando e sostenendo il Vaticano II, scriveva che «le realtà temporali sono quelle che costituiscono il tessuto quotidiano della vita dei laici (vita di famiglia, lavoro, rapporti sociali, economia, politica, cultura, divertimenti, ecc.) che perciò si fanno "luogo teologico" della loro santificazione».

Dobbiamo essere riconoscenti al Professore, inoltre, per essersi battuto per l'"unità dei distinti", per la distinzione - senza compromissioni - tra la sfera spirituale e quella politica. Sin dagli anni dell'impegno in Costituente, Lazzati distingueva - in un famoso articolo su "Cronache sociali" - l'azione cattolica da quella politica. Da quella prima enunciazione, poi perfezionata con il tempo, maturerò la "scelta religiosa" dell'AC.

A Lazzati, infine, dobbiamo riconoscenza per l'opera educativa, condotta negli ultimi anni di vita, al "pensare politicamente" dei giovani. Il Professore fu uno dei primi nel movimento cattolico ad accorgersi del cambiamento politico che il nostro Paese vive alla fine degli anni '70 e pensò che la risposta più adeguata al crollo delle ideologie fossero luoghi di ascolto e dialogo per e tra i giovani. Credo che in questo impegno Lazzati volesse dare nuovo corso alla costruzione di una "democrazia sostanziale" che non si limitasse alla dimensione partitico-elettorale - di cui egli denunciava le degenerazioni -  ma che coinvolgesse le migliori energie del Paese come nel Secondo dopoguerra.

Queste sono solo alcune delle eredità che in questo giorno potremmo ricordare. Credo che in esse - nella missione profetica del laicato, nell'unità dei distinti e nella costruzione di una democrazia sostanziale - la testimonianza di Giuseppe Lazzati debba essere raccolta e possa ispirare il nostro cammino personale e associativo. 


SABATO 20 MAGGIO A MILANO IL RICORDO DEL PROFESSORE
Nel XXXI anniversario della morte del Venerabile Giuseppe Lazzati, Fondazione Lazzati, Associazione Città dell’uomo e Istituto Secolare Cristo Re invitano all’incontro di preghiera e di riflessione che si terrà sabato 20 maggio presso la sede dell’Azione Cattolica Ambrosiana (via S. Antonio 5, Milano)
La giornata inizierà alle 9.30 con la celebrazione eucaristica presieduta da don Giuseppe Grampa nella chiesa di Sant’Antonio. Alle 10.30, in aula Lazzati, tavola rotonda con Andrea Michieli (Meic di Milano) e Sabrina Fieni (presidente del Meic di Latina) e Giovanni Zilioli (scrittore piacentino, che lo ha incontrato e frequentato da studente dell’Università Cattolica). Modera Mario Picozzi, presidente della Fondazione Giuseppe Lazzati.
Spiega Luciano Caimi, presidente di Città dell’uomo: «Andrea Michieli e Sabrina Fieni hanno avuto modo di conoscere la figura e l’opera di Lazzati solo attraverso gli scritti di e su di lui, rimanendone colpiti per la lucidità del pensiero e l’esemplarità della testimonianza cristiana. La dott.sa Fieni, in particolare, è anche autrice del volume Giuseppe Lazzati. Un laico fedele (FrancoAngeli, Milano 2011). Giovanni Zilioli, da studente della Cattolica, conobbe invece di persona il rettore Lazzati, intessendo da allora (1978) un rapporto strettissimo di confidente apertura. Di questa singolare esperienza dà conto in un libro di intensa rievocazione e di notevole cifra stilistica: Breve storia di un’Amicizia (gm editore, Piacenza 2016)».
«Curioso il caso di Zilioli: nessuno era a conoscenza della sua vicenda – sottolinea ancora Caimi -. Quando si presentò con il libro alla cerimonia rievocativa dei 30 anni dalla morte di Lazzati, svoltasi nel maggio 2016 in Università Cattolica, alla presenza del rettore Franco Anelli, fu per tutti un’autentica rivelazione».