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"Presidente Renzi, dia una speranza al Sud"

28 Aprile 2014

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Pubblichiamo la lettera che il presidente del Meic di Brindisi-Ostuni, Pietro Lacorte, ha inviato al Presidente del Consiglio Matteo Renzi.


Ill.mo signor. Presidente del Consiglio dei Ministri Dott. Matteo Renzi,

il   15   marzo   u.s.   ho   partecipato   in   Crotone   ad   una   tavola   rotonda   sul   tema   “La   famiglia   nei   suoi   aspetti  giuridici  e  sociali”,  ad  iniziativa  delle  associazioni ecclesiali della locale diocesi. Ho potuto raggiungere la città solo viaggiando su un pullman di una ditta privata che parte da Bari, non essendo più attiva la linea delle ferrovie dello Stato Taranto – Reggio Calabria, perché ritenuta passiva dall’Azienda.

È mai possibile che un’azienda  controllata  dallo Stato non abbia tenuto presente che una regione meridionale tanto depressa non poteva e non doveva essere deprivata di un servizio così importante per il suo sviluppo?

Si continua a parlare del problema  del  Mezzogiorno  d’Italia  e  poi  si  assumono  decisioni  così  gravi   in nome del risanamento del bilancio nazionale, dimentichi dei doveri che, comunque, si devono sempre avvertire verso le fasce più deboli dei cittadini. Un padre, degno di questo nome, non si impegna di più per la crescita dei figli meno dotati rispetto agli altri? Ma quale stato democratico è quello che, anziché creare nuove infrastrutture per le zone più depresse del Paese, sospende quelle già presenti?

Il problema del Mezzogiorno è diventato sempre più difficile da risolvere, perchè nessun governo, dopo quelli di De Gasperi, vi ha posto mano con convinzione, partecipazione e determinazione; quella determinazione che vado apprezzando ogni giorno di più nella Sua azione di governo, capace di resistere contro i soliti poteri forti, duri a morire.

In ragione di ciò, mi rivolgo a Lei, signor Presidente, perché, nelle sue periodiche visite nel territorio dello Stato, prediliga quelle regioni le cui popolazioni hanno perduto ogni fiducia nelle Istituzioni al punto da ritenere inutile e vano ogni loro tentativo di partecipazione attiva alla vita del Paese, ormai convinte di essere considerate di seconda classe rispetto alle popolazioni del centro – nord della Penisola, le quali peraltro sono sempre poco attente ai fratelli del Sud, grazie ad una persistente, quanto arrogante, politica di alcuni movimenti.

E’ ormai diffusa la convinzione, quasi unanime, nella popolazione locale della inutilità di una qualche attivazione.

Lei, signor Presidente, con la Sua presenza attiva e costante nei territori del sud, potrà contribuire a tener desta la speranza in quel pochi testimoni della cultura locale, quella cultura ereditata dalla Magna Grecia che ha contribuito alla civiltà   dell’intera area mediterranea e che tanto potrebbe ancora contribuire oggi per una crescita civile che non può essere legata solo al benessere economico, comunque perseguito, ma alla acquisizione da parte dei cittadini tutti di una dignità che li faccia sentire persone e non sudditi.

Continui, signor Presidente, ad operare con la Sua determinazione nel tentativo di ridare equilibrio alle Istituzioni e per garantire un’autentica   giustizia   sociale   nella   solidarietà   che   renda   tutti i cittadini uguali.

La ringrazio per  l’attenzione  che  vorrà  dedicare a questa mia e Le auguro un proficuo lavoro, nonostante gli ostacoli frapposti da quanti non vogliono che il Paese cambi. Con ogni ossequio

Pietro Lacorte