Torino
- Home gruppo
- Chi siamo
- Responsabili
- Contatti
- Notizie
- Calendario
- Incontri biblici
- Torino la mia cittą
- Le opinioni
- Le nostre reti
- La onlus MIC
Beppe Elia nominato Presidente Nazionale
01 Febbraio 2015
![Immagine Immagine](../allegati/image/2015/02/30381.jpg)
Care amiche e cari amici,
il gruppo MEIC di Torino si unisce alla gioia di tutto il Movimento per la nomina del socio Beppe Elia a Presidente Nazionale.
Beppe Elia è il nuovo presidente nazionale del MEIC: la sua elezione da parte del Consiglio nazionale del Movimento è stata confermata dal Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana.
Elia, 66 anni, torinese, ingegnere specializzato nel campo dell'acustica tecnica, della sicurezza e dell'igiene del lavoro e dei prodotti, succede a Carlo Cirotto, di cui è stato vicepresidente negli ultimi due anni. Impegnato da sempre in Azione cattolica, è stato segretario del Consiglio pastorale diocesano di Torino dal 1988 al 1993, con i cardinali Ballestrero e Saldarini. Dopo una parentesi di alcuni anni di impegno politico come coordinatore piemontese dei Cristiano Sociali, ha cominciato il suo servizio nel Meic: dal 1999 al 2005 è stato presidente del gruppo di Torino, dal 2005 al 2012 delegato regionale del Piemonte e dal 2012 a oggi vicepresidente nazionale.
Nel suo primo messaggio ai soci del Meic il neo-presidente ha ringraziato i vescovi italiani per aver "confermato l'indicazione del nostro Consiglio nazionale". Per Elia "ci troviamo in un frangente ecclesiale e sociale che richiede un grande sforzo di comprensione e il coraggio di immettere una massiccia dose di speranza dove oggi prevalgono segni di stanchezza e molto pessimismo". Il Meic, continua il presidente, è "una piccola realtà nella Chiesa", ma capace di "esprimere una grande vitalità". Il compito degli intellettuali cattolici oggi è quello di avere "più coraggio", "di uscire dalle nostre cautele e dai nostri spazi protetti, per avventurarci là dove l'annuncio della speranza cristiana è più necessario: non possiamo essere timidi".
Il Movimento, in questo cammino, è spronato "dalle parole e dai gesti di papa Francesco" che, conclude Elia, "oggi è sottoposto a critiche aperte e sotterranee perché la sua radicalità evangelica è scandalo per molte orecchie: servono credenti che prendano sul serio il suo insegnamento e lo immettano nella vita delle nostre comunità".