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Il Ben-essere, un diritto per tutti. Il terzo settore a Foligno - Maura Franquillo

12 Marzo 2015

Il ben-essere, un diritto per tutti

Si sta vivendo anche nella nostra città una grave situazione di emergenza.  C’è un aumento continuo dei bisogni e delle fragilità della gente. E per fronteggiare tale situazione c’è bisogno di lavorare, e di lavorare tutti insieme. E’ quanto emerso in estrema sintesi dall’incontro “Il ben-essere, un diritto per tutti. Il terzo settore a Foligno”, organizzato dal Gruppo Meic di Foligno e dall’Ufficio Pastorale per i problemi sociali e il lavoro. Un incontro che, oltre che con la relazione introduttiva dell’assessora alle politiche sociale del Comune di Foligno, Maura Franquillo, si è articolato in una tavola rotonda, coordinata dal presidente del Gruppo Meic Bernard Fioretti, con gli interventi di Mauro Masciotti, Direttore della Caritas diocesana, Francesca Cesarini, presidente della cooperativa “La Locomotiva”, e del dott. Vittorio Ronci per l’AVIS di Foligno. Tutti interventi che hanno offerto un’analisi puntuale e complessiva della grave situazione sociale che caratterizza la nostra città.

Il Comune di Foligno – ha evidenziato l’assessora Franquillo – ha fatto finora la sua parte; nonostante l’attuale riduzione delle risorse finanziarie “non ha mai tentato di tagliare i servizi alle persone”. Perché quando funzionano le politiche sociali si sviluppano anche la socialità, la sanità e la cultura. E per questo si è sempre scommesso sulle politiche sociali.

Oggi i bisogni – ha spiegato di seguito l’assessora – stanno aumentando, anche  per effetto della crisi, ed aumentano quindi sempre più le richieste di aiuto. Nel 2014 si è arrivati a seguire oltre 1200 casi. Quello del lavoro rappresenta il bisogno primario, seguito da quello abitativo per l’aumento degli sfratti, venendo meno la possibilità di pagare l’affitto a seguito della perdita del lavoro.  E’ significativo al riguardo il caso che dall’ascolto di 22 persone che chiedevano aiuto, ben 19 avevano problemi di sfratto.

Per quanto riguarda i servizi con cui si fronteggiano i bisogni, la città può contare su un associazionismo sociale molto vivo, con ben 42  associazioni di volontariato, in grado di supportare la  persona nella sua integrità rispondendo ad un ampio raggio di bisogni.

L’assessora ha infine evidenziato come l’Amministrazione comunale e tutto il mondo del Terzo settore operino con sinergia nell’ottica del “prendersi carico” della persona nella molteplicità dei suoi bisogni.

Mauro Masciotti ha ribadito i dati allarmanti esposti dall’assessore evidenziando lo spirito di collaborazione fra Caritas e Istituzioni pubbliche in un momento particolare che risulta peggiore del post-terremoto. Perché oggi non c’è più la speranza di allora nella prospettiva di una ricostruzione “in tutti i sensi”. Oggi nelle famiglie c’è il vuoto più assoluto  e pochissima speranza. Con le nostre comunità ecclesiali – ha aggiunto Masciotti – cerchiamo di essere vicini alle persone innanzitutto  con l’ascolto, l’accoglienza ed anche con il supporto psicologico per accompagnare situazioni difficili di sempre più coppie e famiglie. Negli ultimi tempi occorre fronteggiare in particolare l’emergenza abitativa attraverso l’apertura di nuove strutture di accoglienza per intere famiglie ricorrendo alle risorse sia della Diocesi che delle Istituzioni pubbliche ed anche di cittadini. ”Oggi – ha puntualizzato ancora Masciotti – c’è bisogno veramente di lavorare tutti insieme a stretto contatto con le Istituzioni” per venire in contro alle persone cercando di garantirne la dignità offrendo loro percorsi di reinserimento nella società.

Francesca Cesarini, presidente della cooperativa “La Locomotiva”, ha riferito sul cambiamento dei bisogni, rispetto alle originarie attività, a seguito del cambiamento della società, con le reti familiari impoverite, in cui emerge una maggiore solitudine. Ed ha illustrato i nuovi servizi per fronteggiare le nuove esigenze: laboratori scolastici di lingua italiana per bambini stranieri, sostegno alla genitorialità (genitori più fragili), laboratori per bambini con problemi di apprendimento o di comportamento nonché per autistici, che sono tanti. Significativa anche l’azione di prevenzione per le dipendenze tenendo conto del cambiamento di rapporto con le sostanze (poliassuntori).

Il dott. Vittorio Ronci, direttore sanitario dell’Avis, ha evidenziato come all’aumento dei donatori si risconti una diminuzione delle donazioni, che risultano sufficienti a garantire appieno solo le emergenze. Un problema che dovrà essere affrontato.

Alvaro Bucci

 

 

 

 

 

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