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Segnali di speranza: prospettive d’imprenditoria giovanile

23 Gennaio 2015

“Segnali di speranza: prospettive d’imprenditoria giovanile” è stato l’ultimo degli incontri dedicati alla questione lavoro organizzati dalla Commissione per i problemi sociali e il lavoro della Diocesi di Foligno e dal Gruppo Meic di Foligno, nell’ambito “di un cammino di riflessione sul lavoro attraverso il quale si raggiunge la giustizia e la dignità della persona” come ha voluto ricordare don Luigi Filippucci nel presentare l’iniziativa.

L’ incontro, che si è tenuto l’11 dicembre scorso presso la sala parrocchiale di San Paolo come tappa di questo cammino, si è proposto di ascoltare soprattutto la testimonianza di due giovani imprenditori, per conoscere come è nata la loro idea, le difficoltà che hanno incontrato, come si sono organizzati e a che punto sono, perché tutto ciò, come ha sottolineato Giovanni Stefanecchia, componente della Commissione, che li ha invitati e presentati, sia un segnale di speranza per altri giovani loro coetanei, affinché possano tentare di attivarsi. Lorenzo Moroncini, 23 anni, laureando in Ingegneria gestionale all’Università di Parma, ed Enrico Maiorca, 31 anni, laurea in Fisica con dottorato in Astrofisica, sono i due “testimoni” che hanno raccontato la loro esperienza imprenditoriale.

Lorenzo Moroncini ha iniziato la sua esperienza dopo aver ottenuto un finanziamento per il suo progetto rispondendo ad un bando pubblico. Ha così potuto costituire, in operativa con altri giovani, l’impresa Life-Tutors con l’obiettivo di fornire un supporto logistico a piccoli commercianti e ai loro rispettivi clienti attraverso un servizio non nuovo ma innovativo nella modalità di erogazione. Il servizio mira ad ampliare la visibilità nel territorio di queste piccole realtà e il soddisfacimento dei loro clienti nello svolgimento delle mansioni quotidiane, facendo risparmiare tempo.

Enrico Maiorca, dopo anni investiti in ambito accademico, ha deciso di cambiare per la mancanza di prospettive ed ha iniziato un percorso per creare una azienda nel settore ICT. Insieme ad altri studenti universitari di ingegneria informatica ed economia ha sviluppato un servizio innovativo di pubblicità rivolto a tutti i gestori di negozi reali. La mission aziendale infatti vuole essere quella di dare un contributo per la ripresa economica di tali attività ed offrire agli utenti occasioni di acquisti nuove e convenienti.

L’incontro è proseguito con l’ intervento del prof. Mario Margasini, Direttore del Centro Studi della Città di Foligno, che, definite “stimolanti” le due testimonianze dei giovani che si sono misurati con i problemi che hanno trovato, ha sottolineato l’importanza della qualificazione del sociale nel lavoro, perché questo “non ha solo una lettura di tipo reddituale”, ma anche sociale, significando che ci sono “i rapporti tra le persone, le autonomie, le relazioni, il senso di essere persona dentro una comunità”. Ha quindi analizzato  le due esperienze di “autoimprenditorialità” dal punto di vista dell’accompagnamento ricevuto osservando come  simili iniziative abbiano bisogno di accompagnamento e di “luoghi di regia”, per evitare il rischio che vengano interrotte perché vissute in solitudine e senza l’accompagnamento di chi ne avrebbe l’obbligo. Ha esortato infine la Commissione a raccogliere “esempi” positivi e coraggiosi come questi e a fare da “moltiplicatore”, rendendo così visibili “le cose buone che ci sono”.

Al termine del dibattito che è seguito, cui hanno dato un proficuo contributo il presidente del Gruppo Meic di Foligno Bernard Fioretti, l’imprenditore informatico Carlo Donati e lo stesso Don Luigi, Stefanecchia ha voluto offrire alcuni “spezzoni” di riflessione sull’esigenza del “cambiamento” (per sopravvivere in tempi di crisi), sostituendo l’io con il noi e il mio con il nostro e imparando a lavorare con gli altri, e sulla “creatività”, come capacità  di astrazione dal “così si è sempre fatto”.

A conclusione dell’incontro è intervenuta l’Assessore ai servizi sociali del Comune di Foligno, Maura Franquillo, che ha portato il saluto dell’Amministrazione e sottolineato anche l’importanza di avere intorno alle “progettualità” della società anche le istituzioni pubbliche, che non debbono far sentire sole le persone.

Alvaro Bucci