Foligno
La profezia del Concilio Vaticano II
22 Ottobre 2012
Foligno, venerdì 26 ottobre alle ore 17.30, presso la Sala conferenza della Biblioteca Jacobilli. Guiderà la riflessione S.E. Mons. Gualtiero Sigismondi, Vescovo della Diocesi di Foligno.
“La profezia del Concilio Vaticano II” è stato il tema di un incontro organizzato la scorsa settimana dal Gruppo Meic di Foligno su cui il Vescovo mons. Gualtiero Sigismondi ha offerto una profonda riflessione. Ha introdotto la tematica il presidente del Gruppo, dott.
Il Vescovo ha inteso partire dall’espressione che si trova nel titolo “La profezia del Concilio Vaticano II” per mettere a fuoco innanzitutto il concetto di profezia e poi, attraverso continui riferimenti a passi del libro “Vera e falsa riforma nella Chiesa” del teologo Joseph Congar, far vedere come questo concetto sia stato tradotto dal Concilio Vaticano II nei suoi documenti.
“E’ importante mettere a fuoco il concetto di profezia – spiega il Vescovo – perché oggi troppi pensano di vantare questo titolo, troppi, anche dentro
Passando ai contenuti del volume “Vera o falsa riforma nella Chiesa”, mons. Sigismondi ha specificato di seguito come Congar, nella sua lunga trattazione, offra quattro criteri che occorre osservare perché si possa dire che questa riforma della Chiesa avvenga nella Chiesa, cioè sia autentica. Questi i criteri su cui il Vescovo si è soffermato a lungo chiarendone il senso: 1) il primato della carità e della dimensione pastorale (non può esserci riforma se non si ha l’assillo di “custodire questo primato della carità e della dimensione pastorale” insieme alla “docilità ad accogliere l’appello di Dio alla conversione”); 2) il dovere di restare nella comunione (docilità alla struttura comunitaria); 3) la pazienza e il rispetto dell’attesa (i veri profeti non sono impazienti); 4) il ritorno al principio della tradizione (“Non ci può essere profezia, non ci può essere rinnovamento autentico senza esplorare la tradizione, la quale assieme alla Scrittura e al Magistero forma il triplice ed unico canale lungo il quale scorre la Parola di Dio). Nell’ultima parte della sua riflessione il Vescovo ha evidenziato, tra l’altro, come il Vaticano II non abbia cessato di ispirare la vita della Chiesa rammentando anche l’affermazione del Papa che configura il Concilio come una bussola che orienta il processo di riforma della Chiesa nella Chiesa. “Occorre quindi mantenere vivo l’affresco dell’evento conciliare, tappa singolare dell’avanzare della Chiesa lungo la storia” ha infine sottolineato mons. Sigismondi.